Quando si trova ad affrontare una situazione di stress, l’organismo mette in atto una serie di risposte compensatorie volte a ristabilire l’omeostasi, ovvero quella condizione di equilibrio dinamico indispensabile alla vita dell’organismo stesso.
Tra i meccanismi di compensazione, sia fisiologici che comportamentali, ci sono l’aumento della vigilanza e dell’attenzione, una maggiore ossigenazione e nutrizione di muscoli, cuore e cervello (il meccanismo fight or flight, lotta o fuga).
Di contro, si crea un’inibizione delle funzioni non strettamente necessarie alla vita dell’organismo, come riproduzione, alimentazione e crescita.

Lo stress system è localizzato nel sistema nervoso centrale e negli organi periferici. I suoi componenti principali sono
– l’HPA, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il cui principale ormone è il cortisolo che regola le risposte antinfiammatorie, il metabolismo di carboidrati, grassi e proteine e la glocogenesi
– l’SNA, il sistema nervoso autonomo, che attiva ormoni come la adrenalina e la noradrenalina che regolano fra l’altro il sistema cardiovascolare, muscolare e immunitario.

Lo stress cronico

Lo stress particolarmente acuto o prolungato nel tempo porta a scompensi del ciclo sonno-veglia, del sistema riproduttivo e della tiroide.
Come già segnalavo in un precedente articolo, l’ambiente in cui viviamo pone il nostro stress system in continuo allarme: quello dello stress cronico è una condizione “nuova”, alla quale il nostro organismo non è stato preparato dalla selezione adattiva.

L’individuo sottoposto a stress può avere due reazioni molto diverse a seconda che si tratti di stimoli acuti oppure cronici: nel primo caso si genera una risposta di “lotta o fuga” in cui si ha un blocco degli stimoli non indispensabili nell’immediato, come ad esempio quello della fame;
nel caso di stress prolungato, l’attivazione dell’asse HPA produrrà il cortisolo e si avrà uno stimolo di fenomeni di catabolismo e la ricerca di cibo ad alta densità energetica.

Come lo stress influenza il rapporto con il cibo

Lo stress prolungato ha delle ricadute importanti sulla nostra salute, anche perchè può influenzare pesantemente le abitudini alimentari ed in generale sul nostro rapporto con il cibo, come la fame di comfort food (zuccheri e grassi), la dipendenza da cibo ed il conseguente disordine alimentare.
Inoltre la risposta allo stress può essere rivolta anche all’alcool, al fumo o all’abuso di droghe.
Per interrompere il circolo vizioso delle ricadute dello stress sulla salute, sarebbe auspicabile adottare stili alimentari equilibrati che conducano ad un controllo di picchi glicemici e delle fluttuazioni dell’insulina.
Sarebbe inoltre importante osservare i giusti cicli sonno-veglia, gli orari dei pasti e la loro ripartizione in macronutrienti , così come il timing dell’attività fisico-motoria durante la giornata, in accordo con i ritmi circadiani.
Altri interventi possibili, come abbiamo più volte segnalato, riguardano la sfera comportamentale, con tecniche atte alla riduzione dello stress quali la mindfulness, lo yoga, ecc. e che rientrano a pieno titolo negli elementi modificabili dello stile di vita.