È chiaro da tempo che lo stress può indurre malattia e che, al contrario, un’occasione gioiosa con i propri cari può lenire dolori e giovare alla malattia stessa. Ma ciò che poteva essere definita pseudoscienza qualche decennio fa, ora trova supporto in questa disciplina.
La PNEI ha profonde ramificazioni per il futuro della ricerca medica, il trattamento delle malattie e il nostro atteggiamento verso la gestione dello stress.
Vediamo dunque, in sintesi, come interagiscono secondo la PNEI i sistemi immunitario e nervoso e come queste connessioni ci riguardano tutti.
L’impatto della mente sulla salute
In primo luogo, daremo uno sguardo molto breve ad alcuni esempi di come la psicologia abbia dimostrato di influenzare il sistema immunitario:
Lutto: storie di persone recentemente in lutto che muoiono dopo il loro partner sono comuni. Questi racconti non sono solo apocrifi. Uno studio che ha seguito 95.647 persone recentemente vedove ha rilevato che durante la prima settimana dopo il lutto, la mortalità era il doppio del tasso previsto. C’è di più in questo che un “cuore spezzato”.
L’intestino: è ormai abbastanza consolidato che esiste una forte associazione tra gli eventi di vita stressanti prolungati e l’insorgenza di sintomi nei disturbi gastrointestinali funzionali, nella malattia infiammatoria intestinale e nella sindrome dell’intestino irritabile.
Cancro: i professionisti della salute che lavorano con i malati di cancro sanno fin troppo bene che le prospettive di un paziente e la loro quantità e qualità di supporto psicologico possono avere un impatto enorme sul risultato della loro malattia.
HIV (virus dell’immunodeficienza umana): studi hanno trovato prove significative del fatto che livelli elevati di stress e un ridotto supporto sociale accelera la progressione dell’infezione da HIV.
Disturbi della pelle: psoriasi, eczema e anche asma sono disturbi noti per la loro componente psicologica.
Guarigione delle ferite: la velocità con cui un paziente chirurgico guarisce è stata collegata a fattori psicologici. Ad esempio, aumentati livelli di paura o angoscia prima dell’intervento sono stati associati a esiti peggiori, tra cui soggiorni più lunghi in ospedale, maggiori complicanze postoperatorie e tassi più elevati di ri-ospedalizzazione. In uno studio su pazienti con lesioni croniche della parte inferiore della gamba, quelli che hanno riportato i più alti livelli di depressione e ansia hanno mostrato una guarigione significativamente ritardata.
Nonostante i resoconti degli impatti negativi causati da eventi psicologici stressanti, le evidenze scientifiche non sono state acquisite che di recente.
In che modo dunque l’attività neurale può influenzare l
‘attività del sistema immunitario?
Dal momento che nel sistema nervoso centrale non è presente un“canale di comunicazione”analogo a quello del sistema immunitario, e cioè il sistema linfatico, le interazioni tra i due sono state considerate impossibili fino a tempi molto recenti.
Segue in PNEI: La nascita della Psiconeuroendocrinoimmunologia (2)