Quello del medico è sicuramente un ruolo prezioso e indispensabile.
Ed è ormai noto che i sentimenti di empatia e compassione del medico verso il paziente sono un elemento fondamentale del processo terapeutico.
Tutti noi dovremmo avere la possibilità di relazionarci con un medico che dedichi tempo al colloquio con il paziente, la famosa anamnesi, non solo pochi minuti; che indaghi, alla prima visita, non solo i sintomi relativi a quel particolare organo o sistema, ma le abitudini della persona, lo stile di vita, l’atteggiamento nei confronti della vita e degli eventi stressanti, la qualità dei suoi rapporti familiari e sociali, i suoi desideri e le sue insoddisfazioni.
Tutto ciò richiede un tempo di cui oggi, molto spesso, il medico non dispone perché ormai il tempo è moneta per la sanità pubblica e non solo.
Il vecchio medico di famiglia conosceva la tua storia familiare e sanitaria; forse aveva meno cognizioni specialistiche ma poteva capire meglio le influenze della vita sulla salute di una persona!
Il medico dovrebbe avere un atteggiamento olistico e possedere tutte quelle informazioni che sono imprescindibili in una visione PNEI della salute e della medicina.
Il tempo che il medico PNEI dedica al paziente dovrebbe avere anche una funzione di formazione alla prevenzione e di stimolo al cambiamento.
Esistono ormai numerosi studi che evidenziano come i pazienti di medici che praticano stili di vita corretti e ne diffondono l’informazione siano più virtuosi dei pazienti di medici meno attenti!
Il mio non vuole essere un atteggiamento nostalgico rispetto al “bel tempo andato”, ma il richiamo alla necessità di una riflessione doverosa, prima di tutto da parte dei medici.
Penso che sia indispensabile recuperare una medicina dal volto umano, che integri le enormi conoscenze scientifiche di oggi e una grande attenzione alla persona nella sua totalità. Per migliorare sì il rapporto medico paziente, ma soprattutto per avere uno strumento di cura più efficace.
Il medico PNEI abbraccia una visione complessiva del paziente come organismo e persona nella sua totalità: solo così si può ottenere un cambiamento sostanziale della relazione medico-paziente.
Per spiegare il benessere, il disagio fisico e quello psicologico, le malattie dell’uomo moderno dobbiamo risalire al funzionamento del sistema nervoso, delle ghiandole endocrine, del sistema immunitario, talmente integrati tra loro da richiedere studi complessi e approfonditi