L’osteopenia, la diminuzione della densità delle ossa, è considerata l’anticamera dell’osteoporosi definita ”un disordine scheletrico che predispone ad un maggior rischio di fratture”.
Indubbiamente esiste una predisposizione familiare, forse genetica. Tuttavia, dopo una certa età, la diminuzione della densità ossea è fisiologica e nella donna si accentua dopo la menopausa.
Solo alcune donne osteoporotiche, però, avranno fratture spontanee (dopo i 70 anni un 5-7%).
Questa differenza ci fa pensare che oltre all’osteoporosi, per avere la temibile malattia da frattura spontanea, si debba aggiungere qualche altro fattore di rischio: eccesso di magrezza, lunghi episodi di depressione, patologie della tiroide, prolungato uso di cortisone, menopausa precoce, stile di vita inadeguato.
Le ossa sono un magazzino di sali minerali (calcio, fosforo, magnesio) indispensabili al funzionamento delle cellule. Costruisce la sua massa fino circa ai trent’anni, poi la sua densità inizia a diminuire.

Il ruolo dell’alimentazione
Il calcio contenuto nel latte e nei latticini è assorbito insieme con i grassi e le proteine animali. Queste ultime sostanze acidificano il sangue, costringendo l’organismo ad utilizzare la riserva basica, rappresentata proprio gli ioni calcio, che vengono sottratti all’osso. Per assurdo, gli alimenti più ricchi di calcio sono dannosi per l’osso. Per  lo stesso meccanismo,  chi si alimenta  con molta carne ha ossa  più fragili. Ne consegue che è più utile reperire il calcio dagli alimenti che ne contengono buone quantità ma che sono poveri di proteine e privi di grassi animali, cioè gli alimenti vegetali. Ricordiamone solo alcuni: cereali integrali a chicco intero,  cavoli, spinaci, cicoria, pere, mele, fichi, frutta secca, acqua dell’acquedotto.E’ bene evitare gli alimenti ricchi di polifosfati (formaggi fusi, latte concentrato, prosciutto cotto, carni conservate) perchè indeboliscono l’osso.

Alcol, fumo e caffeina
Sono da evitare o da usare in piccole quantità perché diminuiscono l’utilizzo del calcio.

Apporto di vitamina D
E’ una vitamina che stimola la produzione di osteoclasti e facilita l’assorbimento intestinale del calcio. La produciamo, per il 90% esponendoci ai raggi del sole. Per produrre la quantità necessaria bastano 15 minuti di esposizione, senza filtri, anche in inverno soleggiato.

Attività fisica

Lo stare in poltrona o a letto per lunghi periodi, favorisce la decalcificazione dell’osso. E’ benefica l’attività fisica che, producendo un carico sulle ossa (camminare a passo svelto e regolare, fare le scale, ballare, sollevare qualche peso leggero), stimola l’attività degli osteoblasti..

Farmaci
Evitare i farmaci che decalcificano l’osso
Tra questi ricordiamo il cortisone, gli antidepressivi.

Le regole d’oro:
– Seguite una dieta ricca di calcio e povera di alimenti di origine animale, ricca di alimenti vegetali
– Assicuratevi un giusto apporto di vitamina D esponendovi ai raggi del sole (almeno 15 minuti al giorno)
– Eliminate alcol, caffeina e fumo che diminuiscono l’utilizzo del calcio
– Fate una attività fisica costante
– Evitate di stare troppo a lungo a letto o in poltrona
– Evitate, se possibile, le terapie con farmaci che diminuiscono la densità ossea (cortisone)