Da un’indagine condotta recentemente dall’Osservatorio Nazionale per la Salute della Donna è emerso che le donne italiane dichiarano di essere ben informate sul tema della menopausa.
Tuttavia, pur sapendo quanto l’alimentazione, lo stile di vita e l’attività possano aiutare la donna a superare questo passaggio, solo 1 donna su 4 sembra metterlo in pratica!
La menopausa, inoltre, viene percepita per lo più come una condizione negativa cronica, da posticipare il più possibile. Nel 90% dei casi, le donne hanno un atteggiamento critico rispetto alle terapie ormonali sostitutive.
E mentre l’attenzione si focalizza sull’aumento di rischio di ammalarsi di tumore della mammella per effetto della TOS, meno si sa in effetti su quanto in realtà gli stili di vita possano aumentare questo stesso rischio.

La menopausa in sé non è una condizione patologica e se la affrontiamo armate di uno stile di vita corretto sarà tanto più facile superare la fase critica!

Secondo il mio punto di vista, il primo obiettivo del medico ginecologo, nel momento della consulenza alla donna che sta entrando in questa fase della sua vita, dovrebbe essere innanzitutto quello di promuovere uno stile de vita sano:
– abbandonare il fumo
– limitare al massimo il consumo di alcool
– praticare una regolare attività fisica
– seguire un’alimentazione sana e lanciata.

Tutti questi corretti comportamenti, insieme, produrranno uno stato di salute ottimale, che consentirà alla donna di affrontare più agevolmente questa fase di cambiamento.

Tuttavia non si può trascurare il fatto che molte donne subiscono gli effetti negativi del calo ormonale e presentano una sintomatologia (vasomotoria, genito-urinaria, ecc.) che necessità di una “sostituzione”.
La letteratura medica ha recentemente rivalutato rischi e benefici della terapia ormonale sostitutiva (TOS) in menopausa, soprattutto in relazione al rischio cardiovascolare.
La TOS riduce il rischio di diabete e ha effetti positivi su altri fattori di rischio per malattia cardiovascolare come il profilo lipidico, la pressione arteriosa, la distribuzione del grasso corporeo e la sindrome metabolica.
La maggior parte degli studi evidenzia i benefici della TOS se iniziata su donne senza malattie cardiovascolari in età climaterica, sotto i 60 anni ed entro i 10 anni dall’inizia della menopausa.
La terapia ormonale, semplificando, si dimostra vantaggiosa per molte ma non per tutte:
– La TOS deve essere prescritta esclusivamente a donne sintomatiche
– Un inizio precoce in età perimenopausale ottimizza il rapporto rischio/beneficio.
– La sicurezza della TOS dipende in larga parte dall’età in cui viene iniziata.
– Nelle donne sintomatiche che hanno meno di 60 anni i benefici sulla sintomatologia sono di gran lunga maggiori di qualsiasi ipotetico rischio.