Nella mia professione mi capita di incontrare donne che affermano di mangiare con moderazione ma ciò nonostante continuano a prendere peso, soprattutto sulla pancia e sul giro vita.

Questa situazione, che può verificarsi anche in giovane età, si ha frequentemente nel momento del cambiamento ormonale della perimenopausa.

Molto spesso questo aumento di peso si associa ad un eccesso di alimentazione, alla sedentarietà, ad uno stress cronico ed è possibile che la causa della difficoltà a mantenere un peso corretto sia l’insulino-resistenza, cioè una incapacità delle cellule ad utilizzare in modo corretto lo zucchero che si forma durante la digestione del cibo, per una alterazione dell’azione dell’insulina, ormone importantissimo per la salute.
E’ importante che l’ insulino-resistenza sia diagnosticata precocemente prima che si manifestino alterazioni metaboliche più importanti (come il diabete di tipo 2 ed anche alcuni tumori). L’insulino-resistenza può essere ricercata con con analisi ematochimiche, ma anche con un esame completo del metabolismo personale che si può fare con un Bioimpedenziometro (BIA_ACC).

Una volta chiarito il quadro metabolico e le eventuali alterazioni, è possibile intervenire con una strategia integrata.
Il medico ha a disposizione numerose strategie farmacologiche, indispensabili in alcuni casi a modificare il quadro metabolico migliorando la risposta dell’organismo, ma non sempre la strategia farmacologica è da sola sufficiente.

E’ necessario anche prevedere una modifica globale dello stile di vita. Soltanto una strategia terapeutica integrata che applica i principi della nuova scienza, la Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), può determinare un successo terapeutico efficace che duri nel tempo.