Nella visita PNEI, quella dell’anamnesi (raccolta delle informazioni dal paziente) è una fase di fondamentale importanza, nel corso della quale si instaura un rapporto fra medico e paziente basato sull’empatia e sull’ascolto, ed il medico inizia a comprenderne più a fondo le problematiche.

Una delle metodologie di misura oggettiva applicata nel corso di una visita PNEI è l’esame BIA, bioimpedenziometria, che attraverso l’analisi della composizione corporea (massa grassa, massa magra e distribuzione dell’acqua corporea), consente di stabilire lo stato di salute della matrice connettivale e di valutare dove necessario eventuali interventi a carattere nutrizionale/terapeutico.

Che cos’è l’esame BIA

La Bioimpedenziometria (BIA) è un esame di tipo bioelettrico, rapido e non invasivo, utile per conoscere la composizione corporea.
Con la BIA siamo in grado, come accennavamo sopra, di misurare la massa grassa corporea e la massa non grassa corporea, suddivisa in massa corporea extracellulare e tessuto metabolicamente attivo, o massa corporea cellulare.

Inoltre ci dà notizie precise della condizione dell’osso, della forza del muscolo, della distribuzione del consumo energetico nei vari organi (cuore, cervello, fegato…)
La bioimpedenziometria ci dà quindi informazioni su aspetti determinanti per una valutazione del reale stato di salute dell’organismo.

Perchè è importante eseguire la BIA

Poiché la struttura di ognuno di noi è diversa non solo per il peso, l’altezza e la struttura ossea, ma anche per la percentuale di massa (grassa e magra) corporea, due individui, pur avendo lo stesso peso, possono avere una percentuale di massa grassa diversa. Il peso indicato dalla bilancia non ci fornisce informazioni sulla quantità di massa grassa e massa muscolare che abbiamo, né ci indica se siamo ben idratati o se per contro siamo in una condizione di disidratazione o ritenzione idrica.

Come funziona l’esame bioimpidenziometrico

La BIA si basa sul principio che le diverse tipologie di tessuto esprimono una conduttività elettrica specifica, tale da renderle riconoscibili.
Tutte le strutture biologiche infatti oppongono una forza al flusso di correnti continue o alternate che le attraversano, generando una impedenza.
L’impedenza (Z), misurata dal bioimpedenziometro, dipende da resistenza (Rz) e reattanza (Xc).
In particolare l’acqua è un ottimo conduttore di corrente elettrica (bassa resistenza), le cellule funzionano come dei condensatori che accumulano e sfasano la corrente (reattanza), mentre il grasso e le ossa sono cattivi conduttori (alta resistenza).
La resistenza è inversamente proporzionale alla quantità di fluidi corporei (più ce ne sono e minore è Rz), mentre la Reattanza dipende essenzialmente dalla Massa Cellulare Attiva (ATM) o Body Cellular Mass (BCM).

Nel corpo umano sano la Resistenza contribuisce per ben il 98% all’Impedenza, mentre la Reattanza incide su di essa per il 2%.
La misura viene effettuata posizionando una coppia di elettrodi sul dorso della mano ed un’altra coppia sul dorso del piede del soggetto (tecnica tetra-polare mano-piede); gli elettrodi sono collegati, grazie a dei morsetti, allo strumento di misurazione.
Si fa passare una corrente alternata, impercettibile, di bassissima intensità ed alta frequenza attraverso gli elettrodi, la quale, viaggiando lungo il corpo, incontrerà resistenze diverse a seconda della composizione dei vari distretti corporei.
Il bioimpedenziometro registra la velocità e la modificazione di essa e quindi fornisce i dati elettrici rilevati, calcolando l’impedenza dei tessuti attraversati.
Il software trasforma poi le misure elettriche rilevate in dati clinici, sulla base di algoritmi che tengono conto dei valori di riferimento della popolazione, delle misure antropometriche del soggetto (peso e altezza), della sua età e del sesso.

Quali informazioni ci fornisce l’esame bioempidenziometrico

L’analisi della composizione corporea completa l’indicazione fornita dalla bilancia e dalle circonferenze corporee, misurando:
– Acqua totale (TBW, Total Body Water, suddivisa in due compartimenti: l’acqua intracellulare (ICW), contenuta all’interno della cellula e l’acqua extracellulare (ECW);
– Massa magra (FFM, Free Fat Mass). costituita da muscoli, ossa, minerali ed altri tessuti non grassi;
– Massa Tissutale Attiva (ATM) o Massa Cellulare (BMC), che costituisce il tessuto metabolicamente attivo del corpo (organi, muscoli, cellule del sangue);
– Massa Extracellulare (ECM), costituita dai fluidi e dai tessuti corporei che si trovano all’esterno delle cellule;
– Massa grassa (FM, Fat Mass), costituita dai tessuti adiposi esterni, spesso identificati come grasso sottocutaneo e dai tessuti adiposi interni, identificati come grasso viscerale.

Dopo aver acquisito le informazioni fornite dal test BIA, i dati clinici e la valutazione dello stato psico-fisico del paziente, il medico PNEI elabora la diagnosi sullo stato di salute e benessere della paziente al momento della visita.

In questa diagnosi dettagliata il medico potrà rilevare con precisione le aree di maggior problematicità, che riceveranno immediata attenzione terapeutica.
La terapia farmacologica è solo uno delle componenti della prescrizioni del medico PNEI. È sempre una integrazione tra medicina convenzionale accademica (se necessaria) e fitoterapia, medicina low dose, integratori e nutraceutici secondo le indicazioni cliniche.
Indicazioni che riguardano lo stile di vita, il regime alimentare e le tecniche di gestione dello stress rivestono un ruolo determinate nel percorso terapeutico PNEI.

Attraverso l’interpretazione dei dati forniti dal BIA Test e l’utilizzo di specifici algoritmi è possibile stimare i diversi compartimenti corporei, che possono subire variazioni importanti durante le diverse fasi della vita, durante un percorso di dimagrimento o un programma di allenamento sportivo ma anche durante alcune patologie:
Acqua totale (TBW, Total Body Water). Costituisce circa il 60% del peso corporeo di un uomo adulto (valore maggiore nei bambini e minore nelle donne e negli obesi, per il maggior contenuto di adipe). La TBW è suddivisa in due compartimenti:
Acqua Intracellulare (ICW). Contenuta all’interno della cellula.
Acqua Extracellulare (ECW). Rappresenta il volume del fluido che si trova all’esterno delle cellule (plasma, linfa, saliva, compartimenti liquidi dell’occhio, succhi digestivi, sudore, liquido cefalorachidiano e fluidi del comparto extracellulare).
Massa magra (FFM, Free Fat Mass). Costituita da muscoli, ossa, minerali ed altri tessuti non grassi. Contiene approssimativamente il 73% di acqua, il 20% di proteine, 7% di minerali. Essa è suddivisa in Massa Tissutale Attiva ATM e Massa Extracellulare ECM.
Massa Tissutale Attiva (ATM) o Massa Cellulare (BMC). Costituisce il tessuto metabolicamente attivo del corpo (organi, muscoli, cellule del sangue).
Massa Extracellulare (ECM). È costituita dai fluidi e dai tessuti corporei che si trovano all’esterno delle cellule.
Massa grassa (FM, Fat Mass, IMAT). È costituita dai tessuti adiposi esterni, spesso identificati come grasso sottocutaneo e dai tessuti adiposi interni, identificati come grasso viscerale, grasso intramuscolare.