In un articolo precedente, Sintomi vaghi e disregolazione metabolica, avevo illustrato il concetto di “ infiammazione cronica di basso grado ”.
E’ un tema estremamente importante per la nostra salute, poiché questa condizione è responsabile dell’invecchiamento precoce del nostro organismo così come dell’insorgere delle malattie oggi più diffuse.
Nell’articolo spiegavo che l’ infiammazione cronica si accompagna sempre ad alterazioni dell’equilibrio acido-base, o più precisamente ad una iperacidosi dei tessuti.

Ma come controllare o come diminuire questa condizione di infiammazione?

Una corretta alimentazione è senz’altro uno degli strumenti più efficaci.

La conoscenza di quali siano i cibi in grado di controllare l’acidosi dei liquidi extracellulari dovrebbe diventare patrimonio di tutti.

Per valutare come gli alimenti influenzino questo parametro si utilizza il PRAL, un indice che ci dice come il cibo agisca sul metabolismo e quanto lavoro richieda al rene per eliminarne le scorie acide.

Gli alimenti che non aggravano l’acidosi metabolica, cioè gli alimenti alcalinizzanti, sono principalmente frutta e verdura, alcune leguminose, come i fagioli, e la patata.

Ad ogni pasto, il bilancio tra i cibi a Pral negativo e quelli a Pral positivo dovrà essere tale da rispettare le funzioni dell’organismo. Per esempio la mattina, fase della giornata in cui i meccanismi biologici producono uno stato di maggior acidosi (ne è prova la maggior acidità delle urine) il bilancio Pral del pasto dovrebbe essere fortemente negativo, cioè alcalino.

Se a colazione assumeremo dei farinacei integrali, otterremo un Pral positivo che potremo negativizzare abbinando frutta o verdura in quantità.

Per inciso il Pral positivo indotto dai farinacei integrali sarà comunque sempre di gran lunga inferiore a quello che avremmo con farinacei confezionati con farina bianca raffinata.

Dovremo tener conto anche di un altro fattore: la frutta ha un indice glicemico ed un carico glicemico elevato rispetto alla neutralità zuccherina della verdura (con esclusione di zucca, carote, rape e fagiolini).

La frutta quindi andrà assunta in quei pasti in cui la cronobiologia degli ormoni ed il metabolismo possono tollerare un carico glicemico più elevato. Affronteremo prossimamente questa questione.

In relazione al controllo dell’acidosi, la regola d’oro è assumere le verdure, in grado di rendere il carico renale acido meno importante, con indubbi vantaggi per il metabolismo e per la salute.

Per approfondimenti: “Dottor Cibo” ADV Edizioni, 2016