Il dolore e la sofferenza durante il ciclo sono considerati normali, ma i dolori pelvici profondi, accompagnati da mestruazioni abbondanti, dolori ai rapporti sono campanelli d’allarme che la donna dovrebbe riferire al medico e che dovrebbero essere presi seriamente in considerazione.

In Italia purtroppo circa 3 milioni di donne sono colpite da endometriosi, 1 donna su 8, e nonostante ciò è una malattia spesso misconosciuta, sia alla donna stessa che addirittura ai medici e che incide pesantemente sulla qualità della vita femminile.
Si è calcolato un ritardo di circa 9 anni tra la comparsa dei sintomi e la diagnosi!

Che cos’è l’endometriosi

L’endometriosi è causata dall’impianto di alcune cellule della mucosa uterina in altri organi come le ovaie, le tube, il peritoneo, la vagina.
Ogni mese, durante le mestruazioni, l’endometrio, tessuto che fodera l’interno dell’utero, viene eliminato con le mestruazioni.
Anche il tessuto endometriale impiantato in sede anomala, sanguina, provocando un’irritazione dei tessuti circostanti.
Questo tessuto ectopico – che si trova cioè al di fuori della sua sede abituale – risponde agli stimoli ormonali tipici dell’ovulazione e dell’età fertile come il normale endometrio. Cresce in altezza durante la prima metà del ciclo, e poi si sfalda nel peritoneo o in altri organi, causando molto dolore e infiammazione cronica, con danni tissutali e funzionali negli organi colpiti.
Le cause vere della malattia sono sconosciute ma si invocano fattori genetici, cofattori ambientali (inquinamento) e altri.

La diagnosi

Il ritardo nella diagnosi di questa malattia si ritiene sia dovuto, per i primi anni, al fatto che la donna che non riconosce quel dolore come anomalo. Purtroppo, in seguito gli stessi medici faticano ad identificare la malattia.
Dunque è molto importante che la donna si abitui a non considerare il dolore come naturale o necessario perché legato alla condizione femminile.
L’inizio della malattia si identifica dunque spesso con un dolore mestruale intenso. Altri sintomi frequenti e trascurati, sono il dolore ovulatorio e il dolore lontano dalle mestruazioni.
Successivamente, il dolore mestruale si trasforma in un forte dolore pelvico, che poi diventa “cronico”.

Come curarla, come prevenirla

L’endometriosi si può curare sia farmacologicamente, quindi con una terapia ormonale tipo pillola anticoncezionale, sia chirurgicamente.
La diagnosi precoce permette di controllare lo sviluppo della patologia limitando il più possibile le conseguenze sulla salute.
E’ importante considerare le strategie preventive che ogni donna potrebbe utilizzare per prevenire la malattia o attenuarne i sintomi.
Grande importanza viene attribuita alla dieta : i cibi ricchi di omega 3 (olio di olive, noci…) aumentano la produzione delle Prostaglandine PG1 che riducono l’infiammazione addominale tipica dell’endometriosi
E’ molto importante assumere cibi che aumentano la produzione delle Prostaglandine infiammatorie , le PGE2 e PGF2A (latte e derivati, carni) e ridurre o eliminare i cibi ad alto contenuto di zuccheri, carboidrati raffinati, alcol, caffeina, ciccolato, grassi saturi.
Evitare infine la soia e i fitoestrogeni per lo stimolo ormonale che ne deriva.