Omeostasi

L’organismo umano per sopravvivere deve mantenere la stabilità di processi metabolici interni, processi che possono modificarsi a causa delle relazioni con l’ambiente esterno.
Le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono la stabilità dei sistemi del corpo sono molto complesse e sono riunite sotto il termine “omeostasi”.
L’omeostasi è la capacita di autoregolazione che gli esseri viventi utilizzano per mantenere la stabilità nell’ambiente interno (la temperatura del corpo, i valori della glicemia, la quantità di liquidi corporei, dell’ossigeno e dell’anidride carbonica nel sangue, il volume del sangue, ecc.).

Equilibrio acido-base

L’equilibrio acido-base dei fluidi corporei è uno dei quattro sistemi omeostatici dell’organismo.
L’unità di misura dell’equilibrio è il pH, che indica la concentrazione degli ioni di idrogeno (+H).
Il calcolo del pH si basa sulla suddivisione delle sostanze in acide, in grado di liberare idrogenioni H+ e basi, in grado di legare gli idrogenioni.. Vi sono poi sostanze nutre, come l’acqua.
La scala di misurazione del pH va da 0 (acidità assoluta) a 14 (alcalinità assoluta) : la cifra 7 indica una condizione di equilibrio tra acidi e basi, cioè un pH neutro.
Nel sangue i limiti estremi di compatibilità, ossia le condizioni di vita dell’organismo, 7,1 e 7,8, con il valore ideale in 7,4.

I “sistemi tampone”

L’organismo è un forte produttore di acidi, anche se funziona bene in ambiente alcalino.
Per evitare pericolose oscillazioni, l’organismo mette in atto tre di versi tipi di “sistemi tampone” sofisticati sistemi di controllo:

– uno legato all’attivazione del sistema respiratorio e che modificando la ventilazione permette di eliminare velocemente l’anidride carbonica dai liquidi tessutali;
– uno legato al tessuto plasmatico;
– uno legato ai reni, che elimina maggiori quantità di sostanze acide o basiche con le urine.

Gli acidi volatili, invece, che derivano dalla combustione dei carboidrati e delle proteine vegetali, sono eliminati attraverso i polmoni durante il giorno. E’ un sistema tampone potente e rapido.
Gli acidi non volatili si producono dal metabolismo delle proteine animali e sono difficilmente eliminabili. I reni sono l’unico organo in grado di eliminarli, attraverso un lavoro che dura ore o giorni.
Se il carico di acidi è eccessivo, si ha comunque un’acidificazione: la valutazione del pH dell’urina, non di prima mattina, fornisce un parametro significativo dell’acidificazione presente nel nostro organismo.
Un’alimentazione ricca di proteine animali estesa nel tempo produce un’acidosi tissutale e un’alcalinizzazione delle urine.

Il “tampone” delle ossa

Un sistema tampone che interessa noi donne particolarmente da vicino è quello dei fosfati bimetallici e monometallici, chiamato sistema “tampone delle ossa”.
Il fosfato di calcio presente nelle ossa ha un ruolo fondamentale nell’acidosi prolungata: più elevata è l’invasione degli acidi, più l’organismo sottrae calcio e fosfati, a danno di denti e ossa.
Questo meccanismo spiegherebbe il paradosso del calcio e l’osteoporosi che si verifica nel periodo fra pre e la post menopausa.
Il sistema tampone dei fosfati è probabilmente ormonodipendente e con l’arresto della funzione ipofisaria-ovarica potrebbe diventare più attivo.

Lidia La Marca – Osteoporosi, buone notizie