I dati statistici evidenziano che, mentre negli ultimi decenni vi è stata una riduzione globale di morte per patologie vascolari, nel sesso femminile si ha un fenomeno contrario: le malattie del cuore e l’ictus sono ora fra le cause principali.
Caratteristiche ormonali cardioprotettive
E’ opinione comune che le donne posseggano caratteristiche ormonali che hanno un ruolo cardioprotettivo e per questo in età fertile sarebbero meno esposte alle malattie cardiovascolari.
E’ altrettanto noto che, dopo alcuni anni dalla menopausa, questa protezione viene a mancare. In questa fase della vita, le donne sono a rischio quanto gli uomini di malattie quali infarto ed ictus.
Ma perché questo ritardo nella cura delle malattie del cuore femminile?
Per rispondere a questa domanda, dovremmo considerare sia gli aspetti fisiologici che comportamentali o legati allo stile di vita.
Ipertensione e tasso di colesterolo nelle donne
Prevalentemente, le donne tendono a sottovalutare i sintomi cardiologici e ad attribuirli alla menopausa.
Le donne misurano la pressione arteriosa più raramente dell’uomo e si interessano poco dei livelli raggiunti dal proprio colesterolo.
Rispetto al passato, hanno cambiato stile di vita: fumano di più, spesso hanno una vita più sedentaria e mangiano in modo scorretto, assumono alcool in misura superiore rispetto al passato e sono maggiormente sottoposte a stress.
Sintomi cardiologici e specificità femminile
Ma principalmente è il medico che riserva alla donna un’attenzione minore; purtroppo accade che medico stesso sottovaluti possibili sintomi cardiologici ed intraprenda con ritardo un adeguato percorso diagnostico e terapeutico.
Esiste purtroppo una discriminazione legata al sesso che ha antiche origini.
Si è portati a considerare l’agitazione della donna come un fenomeno di origine ansiosa e raramente il medico pensa possa trattarsi di un problema ipertensivo.
Nell’immaginario collettivo le donne sono spesso agitate per motivi legati ad una variabilità fisiologica o di carattere: l’agitazione in fase premestruale, le palpitazioni da perimenopausa, le preoccupazioni quotidiane legate alla gestione dei figli, della casa o al lavoro.
Bisogna aggiungere che la medicina ha una scarsa conoscenza della specificità femminile; nelle donne i sintomi possono essere più sfumati, diversi da quelli che si riscontrano nei maschi.
Anche i farmaci non sono stati studiati in relazione alla differenza tra uomo e donna e ciò si concretizza in una diversa efficacia terapeutica che il medico stesso fatica a gestire.
Insomma, in un epoca di grandi risultati terapeutici per l’uomo in campo cardiologico, la donne si ammalano di più di un tempo a causa delle mutate condizioni di vita e ne restino più vittime!
Dunque è molto importante che le donne abbiano una maggiore consapevolezza dei propri disturbi per evitare di farsi condurre sul terreno scivoloso delle cause ansiose, costringendo il medico a meditare sul fatto che “anche le donne hanno un… cuore”.