Ciò che sta succedendo nel mondo è qualcosa che noi non abbiamo mai affrontato prima.
Quello che possiamo fare, oltre ad attenerci alle misure previste dalla Sanità per contenere il contagio, è di difenderci dagli attacchi dei virus anche attraverso il cibo, e in questo modo potenziare le difese immunitarie.
La ricerca scientifica infatti indica con chiarezza che chi pratica un regime alimentare ricco di fibre come cereali, pasta integrale, verdure e legumi è meno soggetto ad ammalarsi e muore meno di cancro, di infarto e di malattie infettive.

Ciò che chiamiamo “infiammazione cronica” sta alla base di tutte le grandi patologie: è necessario tenere sotto controllo l’insulina e in questo abbiamo un grande alleato, il cibo.
Per esempio, soprattutto in questo momento, è importante non mangiare troppa carne; l’unica che non aumenta i processi infiammatori è quella del pesce.

Un’altra regola importante per per stare bene e dunque far funzionare al meglio il nostro sistema immunitario è quella di adeguarsi ai ritmi della natura. Il riposo è fondamentale: dormire la notte, 7 o 8 ore, mantenendo i giusti ritmi sonno-veglia.

Ho discusso ampiamente questi temi nel mio Dottor Cibo, dove affronto il tema della salute dal punto di vista della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI). Riporto qui di seguito il capitolo dedicato al sistema immunitario, nell’augurio che sia di ispirazione ad abbracciare uno stile di vita più sano, che ci fortifichi e ci renda meno soggetti ad ammalarci.

Il sistema immunitario

(tratto da Dottor Cibo, Lidia La Marca, ADV Edizioni)

È lo scudo silenzioso che protegge il nostro corpo, la difesa naturale dell’organismo che permette di non ammalarci o di reagire a una malattia recuperando il benessere.
Difende infatti l’organismo dagli invasori esterni che potrebbero diventare pericolosi come virus batteri funghi e parassiti, che possono penetrare al suo interno attraverso l’aria inalata, il cibo ingerito, i rapporti sessuali, le ferite, ecc.…

Ed ha anche altri compiti: rimuovere le cellule danneggiate e globuli rossi invecchiati, riconoscere le cellule anomale, come quelle tumorali, danneggiate o infettate da virus, per provocarne l’eliminazione.

Se il sistema è gravemente compromesso l’individuo non può sopravvivere. È strutturato come un enorme rete integrata costituita da tre componenti essenziali: organi specifici, cellule immunitarie e sostanze specifiche, i mediatori chimici.

Tuttavia è proprio per questa complessità che è un sistema dotato di grande specificità ed enorme elasticità. È infatti capace di rispondere a tutte le sostanze estranee all’organismo, chiamate genericamente antigeni, e a riconoscere in modo altamente preciso milioni di antigeni che differiscono solo per minime variazioni alla loro composizione.
Riconosce dunque in ogni momento ciò che è proprio dell’organismo da ciò che è estraneo, impedendo che avvenga una risposta contro le strutture dell’organismo stesso. Quando questa capacità è compromessa, si producono le malattie autoimmunitarie, quelle malattie in cui sistema reagisce contro i propri organi, come se fossero una cosa estranea.
Il sistema di difesa reagisce sempre contro gli ospiti indesiderati, ma funziona meglio e più velocemente se li hai già incontrati, perché li riconosce e li attacca immediatamente. È importante sottolineare come alcuni semplici comportamenti possono aumentare le nostre difese immunitarie.

Ricordiamo che l’allattamento con il latte materno, protratto nel tempo, determina tra i tanti vantaggi anche la trasmissione al bambino mi mangio le difese immunitarie. Durante la crescita, essere naturalmente esposti ai comuni batteri presenti nell’ambiente rafforza le difese future, perché l’organismo aumenta la memoria difensiva.

Nella nostra società esiste una tendenza a sterilizzare troppo l’ambiente (detersivi, scarsi contatti con gli animali, madri preoccupate perché il bambino tocca la terra al parco…… ).

La cultura del troppo pulito a prodotto una condizione immunitario più scadente perché i bambini vengono in contatto con troppi pochi antigeni che stimolano le difese. Sia per i bambini sia per gli adulti vale il principio che l’utilizzo indiscriminato e scorretto di antibiotici e indebolisce le difese e seleziona batteri resistenti a questi farmaci.

Meccanismi di difesa

È veramente sbalorditivo rendersi conto di come l’organismo possiede un sistema di difesa che pare studiato a tavolino da un gran the stratega militare. Le difese immunitarie hanno un’organizzazione che permette al corpo in buona salute di difendersi in modo egregio.
Spesso siamo noi, con i nostri comportamenti quotidiani, rendere meno efficiente questo meccanismo molto complesso e raffinato (utilizzo improprio di antibiotici, alimentazione scadente, ambienti inquinati, stress cronico).
Le barriere meccaniche e chimiche rappresentano il primo meccanismo di difesa e hanno lo scopo di impedire la penetrazione degli agenti che potrebbero dare malattia nell’organismo. Queste barriere vanno conservate integre con abitudini quotidiane corrette (igiene corretta di cute, mucose e occhi).

Anche la buona alimentazione, selezionando una flora batterica intestinale di qualità, è in grado di difenderci da molti agenti negativi per la salute. Risposta immunitaria si attiva quando le prime barriere difensive falliscono il patogeno riesce a penetrare. E la risposta immunitaria interna che è innata, presente fin dalla nascita e che agisce molto rapidamente, ma non è specifica perché basata sul riconoscimento di strutture comune a tutti gli agenti nocivi.

È sempre operativa, sempre uguale e previene le infezioni. Se non è sufficiente interviene una risposta immunitaria acquisita, che si sviluppa più lentamente (nell’arco di alcuni giorni) quando l’organismo viene a contatto con un agente patogeno per la prima volta. Poiché conserva una certa memoria, se nel futuro ci saranno altri incontri con quell’agente, la risposta sarà più rapida. È una risposta specifica per quel patogeno di cui riconosce le strutture ed è legata alla presenza di un’infezione. È, come abbiamo visto è potenziata da contatti ripetuti con lo stesso agente. La risposta è legata all’azione dei linfociti. Le due risposte immunitarie lavorano in coordinazione per cui la risposta innata, per esempio, rinforzata dalla risposta acquisita antigene-specifica, che ne aumenta l’efficacia.

Le cellule immunitarie coinvolte nelle due risposte sono differenti. Ma quando dobbiamo sentirci in pericolo e temere che le nostre difese siano poco efficienti? I sintomi di debolezza dei nostri sistemi di difesa solo la stanchezza, la spossatezza, Lina Lina presenza, la comparsa di herpes simplex, quello che colpisce le labbra. (A questo punto è possibile fare esami specifici).

Immunità e stile di vita

È forse la parte più interessante di questo capitolo perché è quella che ha determinato una vera rivoluzione nelle conoscenze scientifiche, ma dato un enorme supporto all’idea che il nostro stile di vita apporti benessere o malattia.

Alimentazione

Il sistema immunitario è un organo diffuso che a due funzioni: riconoscere quello che ci è estraneo (micro organismi, parassiti, cellule altrui o tumorali) e se dannoso distruggerlo per assolvere questo compito è maggiormente presente nelle zone di contatto tra noi e il mondo esterno: la pelle, le vie respiratorie (naso bocca e bronchi) e soprattutto l’intestino, dove, la sua estensione, è più attivo. Queste superfici sono abilità abitate in simbiosi con noi da una flora batterica che hai riconosciuta come “buona” dal sistema immune e contribuisce a muro a modularne l’azione. Perché oggi, nel mondo occidentale, assistiamo una forte crescita delle malattie che risentono dell’alterazione del sistema immunitario, dalle allergie intolleranze alimentari alle malattie autoimmuni, fino ai tumori?

Cosa è cambiato nella nostra vita

Ricerche degli ultimi anni si stanno focalizzando molto sul ruolo che l’alimentazione svolge nei confronti del sistema immunitario su quelle che possono essere le conseguenze legate alla disregolazione delle citochine provocate da disordini alimentari sia in eccesso che in difetto.
L’ipotesi più accreditata è che un eccesso di igiene alimentare, cioè l’uso di cibi sempre più raffinati, sterilizzati e ricchi di additivi, porti a modificare in modo determinante la flora batterica con cui conviviamo: viene a mancare il contributo di contaminazione a cui siamo stati abituati da millenni, e alcuni cibi non alimentano correttamente la flora esistente. La conclusione è che il sistema immunitario nell’intestino non riceve più gli stimoli corretti e modifica la propria azione in modo talvolta pericoloso. Con la giusta alimentazione possiamo prevenire molte malattie, perché anche il sistema immunitario si nutre delle sostanze che ingeriamo con il cibo.
Oggi è molto frequente sentire parlare gli scienziati di immuno-nutrizione, termine che sottolinea come la dieta con gli altri fattori, condizioni meccanismi di difesa del nostro organismo nel box a pagina 47 e nel capitolo sei elenchiamo le relazioni specifiche tra nutrienti e immunità. Durante lo sviluppo del feto e nei primi anni di vita, la nutrizione svolge un ruolo essenziale per lo sviluppo del sistema di difesa. Il bambino inizia a organizzarlo in epoca prenatale, ricevendo germi dalla Madre attraverso il liquidò amniotico. In particolare nei primi due anni di vita imposta l’organizzazione della propria immunità, per cui è importante abbiamo giusto contatto con una contaminazione ambientale: il mondo sano, per lui come per noi, e tutt’altro che sterile.
Il cibo è un immunomodulatore, cioè un regolatore del sistema immunitario, perché agisce sulle mucose, soprattutto quella intestinale, che è la prima linea di difesa contro gli agenti nocivi come tossine e batteri. Anche solo piccole quantità di cibo possono provocare stimoli stimolazioni abnormi il sistema se contengono microrganismi, come lo Streptococcus Aureus o lo Streptococcus Piogenes, capaci di scatenare reazioni potenti a carico di linfociti T.
La scarsità di cibo, quindi un’alimentazione con poche calorie, diminuisce l’attività del sistema immunitario. Infatti i bambini malnutriti hanno un rischio elevato di avere infezioni gravi rischiose per la vita stessa. Al contrario l’aumento di colesterolo e trigliceridi in caso di alimenti di alimentazione eccessivamente ricca aumenta il rischio per malattie cardiocircolatorie ma rallenta anche l’attività del sistema immunitario. Lo zucchero in eccesso per esempio è dannoso perché il glucosio a livello cerebrale si lega ai ricettori che sono uguali a quelli della vitamina C che non riesce a esplicare le sue funzioni. Le cellule immunitarie possono venire danneggiati dall’esposizione all’ossigeno, il famoso processo di ossidazione che produce i radicali liberi, sostanze altamente dannose per l’organismo. Le vitamine A e E e sono potenti antiossidanti che possono aiutare a prevenire questi danni.

Numerosi studi hanno rilevato come diete ricche di sostanze antiossidanti siano correlate a una ridotta incidenza di cancro. Ciò potrebbe essere legato alla minorazione immunitaria riferibile agli antiossidanti.

 

(tratto da Dottor Cibo, Lidia La Marca, ADV Edizioni)