Tra le infezioni delle vie urinarie la cistite è la più nota e frequente. E’ un disturbo tipicamente femminile per la particolare conformazione anatomica della donna che favorisce la contaminazione delle urine da parte di germi provenienti dal serbatoio intestinale.

La cistite più frequente è quella comune, che si presenta saltuariamente e ha una decorso benigno e sensibile alle comuni terapie.

La cistite emorragica, con presenza nelle urine di sangue, coinvolge i capillari della sottomucosa, mentre la cistite ricorrente (almeno tre episodi in un anno) è la forma più insidiosa e fastidiosa.

Oltre alla terapia medica che varrà stabilita a seconda del germe responsabile, non vanno sottovalutate quelle semplici accortezze che possono diminuire il numero di episodi e attenuare i disturbi in corso di malattia.

E’ già noto che la dieta possa favorire l’insorgenza di cistite se ricca di cibi piccanti, alimenti conservati, alcolici e bevande eccitanti. I rapporti sessuali non seguiti da una igiene adeguata aumentano nella donna il rischio di avere una cistite.

La correlazione tra alimentazione e infezioni urinarie è legata a due fattori: l’idratazione (assunzione di liquidi e cibi ricchi di acqua) e l’acidificazione delle urine.

L’idratazione ha lo scopo di diluire l’azione irritativa di urine troppo concentrate e di assicurare una continua eliminazione di batteri presenti nelle vie urinarie. Migliorando la funzione del colon ha anche un effetto indiretto: un intestino regolare difficilmente favorisce la proliferazione di batteri intestinali.

L’acidificazione abbassa il Ph delle urine e impedisce l’attecchimento dei germi alle pareti della vescica stessa.

Il nostro organismo possiede già un meccanismo di acidificazione rappresentato dal digiuno notturno ma talora non è sufficiente.

L’acidificazione si può ottenere utilizzando succo di mirtillo nero caro alla tradizione popolare la cui efficacia sarebbe recentemente confermata da alcuni studi (l’assunzione giornaliera di 300 ml di succo di mirtillo ha ridotto del 50% le recidive).

Altri cibi che aumentano l’acidità delle urine sono: le carni, il pesce, tutti i tipi di formaggi, uova, noci, tutti gli amidi, le lenticchie, le prugne. Rendono le urine meno acide il latte, le mandorle, le castagne, il cavolo, gli spinaci, tutti i tipi di frutta escluso mirtilli e prugne e le bevande gasate. Evidenze scientifiche indicherebbero che l’uso, almeno tre volte la settimana, di prodotti fermentati del latte contenenti batteri probiotici, diminuisce la frequenza delle recidive.

Alcuni preparati fitoterapici possono essere utili ad evitare le ricadute o ad attenuare i sintomi in corso di infezione. Le erbe più utilizzate sono: il mirtillo nero, l’uva ursina, la malva, la gramigna.

Naturalmente questi presidi vanno utilizzati in accordo con il proprio medico.

Le regole d’oro per prevenire la cistite:

Lavare il perineo in modo accurato con detergenti neutri e movimenti che vanno dalla vagina all’ano, per evitare la contaminazione per trasporto di materiale fecale.

Utilizzare slip di cotone, pantaloni non troppo aderenti. I materiali sintetici, gli indumenti troppo stretti, stimolano la proliferazione di germi cutanei che normalmente sono presenti come ospiti (Stafilococco) della cute. In estate l’uso di costumi umidi e costituiti da fibbre sintetiche accentuano il problema. Il cloro delle piscine tende ad impoverire la flora batterica vaginale e quindi le difese naturali.

Evitare le frequenti lavande interne che alterano la flora vaginale, valida difesa contro i germi patogeni sensibili all’acidità dell’ambiente vaginale.

Urinare prima e specialmente dopo aver avuto un rapporto sessuale perche il flusso dell’urina porta fuori dalla vescica anche eventuali germi causa di malattia.

Durante il periodo mestruale è importante intensificare le misure igieniche per evitare la proliferazione batterica favorita dalla presenza del sangue mestruale. Cambiare gli assorbenti interni frequentemente.
Limitare o eliminare l’uso di cibi ad azione irritante sulla parete vescicale (spezie, insaccati, cibi conservati, alcolici).
Rendere le urine maggiormente acide con una dieta e introdurre più liquidi.