La mestruazione ha un significato che varia da donna a donna ed è in relazione al vissuto personale, alle sue credenze, al tipo di società in cui vive. E’ un evento naturale, talvolta doloroso o fastidioso, ma necessario. È un appuntamento che dona sicurezza della propria femminilità; può esserela delusione per la mancata gravidanza.
Molte ragazze lo vivono come un impedimento alle attività quotidiane, si sentono “sporche”.
Anche se oggi le donne sono abbastanza informate, vale la pena di saperne qualche cosa di più anche per eliminare tabù e false convinzioni.
Ma che cosa è la mestruazione?
E’ l’espulsione all’esterno di un fluido composto da sangue, muco cervicale, secrezioni vaginali, acqua e tessuti organici endometriali che si sono distaccati dalla cavità uterina interna per lo sfaldamento provocato da meccanismi ormonali.
La regolarità di questo fenomeno è assicurato da un preciso controllo ormonale che coinvolge alcune strutture:
1. L’ipotalamo, una parte del cervello che attraverso l’ormone GnRh (fattore di rilascio delle gonadotropine) spinge l’ipofisi a produrre ormoni che impartiscono ordini all’ovaio. Ecco perchè le emozioni elaborate nel cervello possono agire alterando questo meccanismo.
2. L’ipofisi, una piccola ghiandola posta sotto gli esmisferi cerebrali che obbedendo aell’ipotalamo produce FSH (ormone follicolo stimolante) e dell’LH (ormone luteinizzante) dette gonadotropine, in grado di comandare l’attività dell’ovaio.
3. Le ovaia, piccole ghiandole che contengono il patrimonio genetico della donna, gli ovociti. Inseriti in una struttura chiamata follicolo. Ogni 10-14 giorni, circa, un follicolo matura grazie all’FSH, e libera un ovulo (grazie all’LH) pronto ad essere fecondato. Nello stesso tempo produce l’estradiolo (estrogeno) che predomina nella prima parte del ciclo che rende la donna euforica, con pelle e capelli ben nutriti, occhi splendenti, e, nella seconda parte del ciclo, il progesterone, che prepara l’endometrio, cioè il tessuto che riveste la cavità dell’utero, ad accogliere l’ovulo eventualmente fecondato, contrastando le azioni dell’estrogeno.
Se la fecondazione non avviene, gli ormoni (estrogeno e progesterone) diminuiscono in modo notevole e a ciò segue la caduta del tessuto endometriale che doveva funzionare da comodo cuscino per l’impianto dell’embrione: ecco che si verifica la mestruazione. Dunque la mestruazione da alla donna un messaggio ben preciso: vi è stata una ovulazione ma non si è instaurata una gravidanza.
Per ciclo mestruale si intende la distanza, calcolata in giorni tra l’inizio di una mestruazione e quella successiva.
il ritmo
Non è uguale per tutte le donne. Un ciclo è considerato normale se è compreso tra i 23 e i 35 giorni. Sotto o sopra questi numeri possiamo immaginare vi sia qualche irregolarità degli ormoni e dunque un’anomala funzione dell’ovaio.
Amenorrea: se il flusso mestruale manca da almeno tre mesi
Oligomenorrea: se la mestruazione si presenta, in un anno, invece che 11-12 volte, con minor frequenza.
Polimenorrea: se la mestruazione si presenta con una frequenza minore a 22-23 giorni, talvolta ogni 15 giorni. In questo caso sappiamo che non vi può essere ovulazione.
Spotting: piccole perdite ematiche che si verificano spesso in fase ovulatoria o pre e post mestruale. Queste alterazioni non sempre hanno un significato di malattia.
La durata, la quantità e il colore del flusso mestruale
Varia da 3 a 7 giorni
Se dura più di 7 giorni si parla di meno-metrorragia
Ad ogni ciclo si perdono da 35 a 80 ml di sangue, con una media di 50 ml. Dunque non vi è un pericolo di emorragia, come alcune donne credono. Ovviamente vi sono donne che hanno un flusso minore e altre molto più abbondante.
Ipomenorrea se il flusso è scarso e di ridotta durata
Ipermenorrea se il flusso è più abbondante
Menorragia se vi è una perdita anomala inaspettata
Il colore del flusso non è da solo la spia di alcun problema: rosso vivo o tendente allo scuro è, solitamente, in relazione alla quantità e alla velocità di espulsione del sangue mestruale.
Diario mestruale
Nella mia pratica clinica alla domanda “Quando ha avuto l’ultima mestruazione?” le donne spesso rispondono in modo vago. Per la ginecologa invece è una informazione molto utile. E’ importante dunque annotare le date dei cicli, registrando il giorno di inizio, la durata, la quantità, il dolore eventuale (dismenorrea), e qualsiasi notizia che possa aiutare a capire come si comportano gli ormoni. Oggi si possono utilizzare sono numerose app semplici e funzionali.