L’intolleranza al glutine
La celiachia è un’intolleranza alimentare cronica al glutine contenuto nel grano e in altri cereali, come la segale, l’orzo, l’avena il farro e il kamut. E’ una malattia autoimmune che porta alla distruzione dei villi intestinali essenziali per l’assorbimento dei nutrienti. Si tratta di una condizione che si può presentare a tutte le età, con aspetti clinici polimorfi e talvolta subdoli! In Italia, ufficialmente circa 70.000 persone sono celiache. In realtà, secondo l’Associazione Italiana Celiachia, sono di più: otto persone su 10 non sanno di essere malate e continuano ad assumere alimenti pericolosi che li espongono a futuri gravi danni. Il vero problema non è tanto la condizione in sé quanto la malattia non diagnosticata: seguendo con rigore la dieta senza glutine, si riacquista appieno il suo stato di salute. Per cui si parla di condizione celiaca piuttosto che di malattia.
La celiachia è più frequente nelle donne
Come altri disordini autoimmuni, anche la celiachia è più frequente nelle donne, probabilmente per la maggiore predisposizione all’autoimmunità legata agli ormoni femminili. Va detto anche che le donne, più attente alla sintomatologia strana, facilitano la diagnosi! In relazione alla salute riproduttiva della donna, se la celiachia non è stata diagnosticata si possono produrre situazioni differenti a seconda dell’età.
Le conseguenze della celiachia non diagnosticata
Il malassorbimento di nutrienti può manifestarsi con un ritardo della prima mestruazione. Può causare anche l’interruzione temporanea del ciclo mestruale (amenorrea), una menopausa intorno ai 46 anni e una ridotta fertilità. Quest’ultima deriva probabilmente dal mancato assorbimento intestinale di micronutrienti come zinco e selenio, essenziali per il corretto funzionamento dei meccanismi ormonali che regolano il ciclo ovarico. Non solo, il 4% delle donne infertili per motivi sconosciuti risulta affetto da celiachia, proprio a causa delle disfunzioni ormonali che ne derivano, oltre ad una possibile attivazione del sistema immune contro l’ovaio. Le donne in premenopausa, celiache non diagnosticate, avvertono la classica sintomatologia tipica della menopausa, come vampate di calore, dolori muscolo-articolari, irritabilità, in modo più intenso. La celiachia, di per sé, non influisce in alcun modo sulla fertilità e non comporta rischi specifici in gravidanza. È l’intolleranza non diagnosticata a rappresentare una minaccia per le donne celiache che aspettano un bimbo. Il malassorbimento di sostanze nutritive nel periodo preconcezionale e durante i 9 mesi può provocare pericolose carenze di calcio, ferro e folati, con rischi di poliabortività anche per concomitanti meccanismi immunologici che compromettono il normale funzionamento della placenta.