Quando si pensa all’invecchiamento, spesso ci si sofferma sui problemi della bellezza fisica: le rughe, i capelli, la condizione della pelle, la silouette.
Oggi la medicina mette a disposizione molte tecniche soft, più o meno valide, per veder scomparire almeno temporaneamente rughe, lineamenti cadenti, macchie della pelle. Senza nominare la chirurgia estetica più invasiva che talvolta porta con se l’illusione di fermare il tempo ma riduce molte donne e…uomini, a maschere false e inespressive.
Con i suoi studi su invecchiamento e longevità, oggi la medicina fornisce invece informazioni che, se utilizzate in modo appropriato e sotto la guida di un medico esperto, posso realmente contribuire a farci vivere a lungo e in buona salute.
L’infiammazione cronica di basso grado (inflammaging) è ormai ritenuta responsabile di un invecchiamento insano (difficoltà fisiche, pelle più rugosa, occhi spenti, mente poco lucida) e di molte delle malattie del benessere (diabete, malattie cardiovascolari, tumori, osteoporosi).
L’altra notizia fondamentale è che lo stato di infiammazione cronica di basso grado è una condizione metabolica che si può studiare e che è strettamente collegata allo stile di vita che ognuno di noi segue giornalmente, dunque è modificabile e controllabile.
E’ vero che ognuno di noi possiede specificità anche genetiche, ma gli studi di epigenetica ci hanno fatto capire come lo stile di vita possa influenzare anche l’espressione dei nostri geni, sia in senso positivo che negativo.
Per stile di vita intendiamo una serie di comportamenti che si concentrano in poche parole:
1. Alimentazione (di buona qualità o di scarsa qualità)
2. Attività fisica (sedentarietà o movimento giornaliero)
3. Pensiero positivo (capacità di affrontare la vita, gli stress quotidiani in modo consapevole)

Ma vorrei fosse ben chiaro che non si tratta di parole vuote e generiche.
Ormai abbiamo cognizioni molto precise su quale sia l’alimentazione che rallenta l’invecchiamento, aumenta la longevità e ci permette di riparare molti danni di cellule, tessuti e organi che si producono giornalmente. Vi sono cibi specifici (ad esempio l’olio extravergine di oliva) che riparano i danni del nostro patrimonio genetico.
Sappiamo quale tipo di esercizio fisico regolare e secondo linee guida precise aumenta la longevità e difende da molte malattie croniche.
Sappiamo anche quali danni provoca sull’organismo l’aumento cronico dei livelli del cortisolo, l’ormone dello stress. Ma abbiamo anche molti strumenti per imparare a gestire l’aumento di questo ormone ogni volta che subiamo uno stress emotivo.
Insomma, abbiamo a disposizione molti strumenti ma dobbiamo imparare ad usarli.
A questo punto, facendo tesoro della conoscenza dei rapporti esistenti tra i grandi sistemi di controllo della nostra salute (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia- PNEI), se vogliamo approfittare di quello che la scienza ci racconta, possiamo ottenere risultati inaspettati e duratuti, in termini di buon invecchiamento e di longevità, modificando in modo globale il nostro stile di vita.
E’ possibile studiare l’infiammazione cronica con esami ematochimici e con una bioimpedenziometria (BIA-ACC), seguire uno stile alimentare guidato da un esperto di metabolismo, farci consigliare sull’attività fisica da seguire e sulle tecniche di gestione dello stress.

INFORMAZIONI SULL’ESAME BIA E SUL PROGRAMMA INTEGRATO