Il cibo ha un ruolo di regolazione del sistema immunitario poiché agisce sulle mucose, soprattutto quella intestinale, prima linea contro gli agenti nocivi come le tossine dei batteri.

Anche piccole quantità di cibo possono provocare stimolazioni abnormi del sistema immunitario se contengono microorganismi come lo Staphylococcus Aureus o lo Streptococcus Piogenes, capaci di scatenare reazioni potenti a carico dei linfociti T.

La scarsità di cibo, quindi un’alimentazione povera di calorie, diminuisce l’attività del sistema immunitario. I bambini denutriti infatti sono soggetti ad infezioni gravi che mettono a rischio anche la vita stessa.
Al contrario, l’aumento di colesterolo e trigliceridi, in caso di alimentazione eccessivamente ricca, aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiocircolatorie e rallenta anche l’attività del sistema immunitario.

Lo zucchero in eccesso, per esempio, è dannoso perché il glucosio a livello cerebrale si lega ai ricettori che sono uguali a quelli della vitamina C, che a sua volta non riesce ad esplicare le sue funzioni.

Le cellule immunitarie posso venire danneggiate dall’esposizione all’ossigeno, il famoso processo di ossidazione che produce i radicali liberi, sostanze altamente dannose per l’organismo.

Le vitamine A ed E sono potenti antiossidanti e possono aiutare a prevenire questi danni.
Numerosi studi hanno rilevato come diete ricche di sostanze antiossidanti siano correlate ad una ridotta incidenza del cancro, il che confermerebbe la migliore azione immunitaria riferibile agli antiossidanti.